Una brutta sorpresa

Una brutta sorpresa

Siamo in inverno, ci sono poche opportunità per qualche uscita in mare ed è quindi in momento per mettere in secco la barca per qualche lavoretto di manutenzione.

In questo caso parliamo di una barca in legno degli anni ‘70 costruita in fasciame incrociato.

barca costruita in fasciame incrociato

La barca era stata in acqua per tre anni ed era stata pulita periodicamente solo con una spugnetta in immersione; sollevata con la gru e fatta la pulizia con l’idropulitrice sono comparse le sgradite sorprese, parte del fasciame era impregnato di acqua e in alcuni punti il getto d’acqua ha frantumato il legno e un primo strato del fasciame si è tolto.

il primo strato del fasciame è stato tolto dal getto dell’idropulitrice
il fondo è messo veramente male
E’ stato necessario lavorare di martello e scalpello

Come si vede dalle foto il fondo è messo veramente male sia per i resti calcarei dei denti di cane sia per l’antivegetativa scrostata ma soprattutto per parti di legno mancante.

Abbiamo deciso di agire in due fasi, la prima per sistemare il legno e successivamente passare alla levigatura dell’intero fondo prima di mettere la nuova antivegetativa.

Per il primo step è stato necessario attendere due settimane per lasciare asciugare il legno, dopodichè con un phon professionale abbiamo riscaldato le parti da riparare per completare l’asciugatura del legno. A questo punto siamo intervenuti con scalpello per eliminare tutto il legno deteriorato, in pratica togliendo il primo strato del fasciame. Quel tipo di barche venivano costruite con un fasciame di listelle di Okumè di 6 mm. Per fortuna la colla utilizzata per incollare il fasciame ha protetto il secondo strato per cui ci siamo limitati eliminare i primi 6mm e a livellare la parte da riparare. Con un pezzo di cartoncino abbiamo fatto la sagoma precisa del legno da sostituire e abbiamo ritagliato un listello di Okumè da 6mm identico a quello che è stato tolto. Predisposta una miscela di colla epossidica mischiata con un po’ di microfibre è stata incollato il pezzo e fissato con delle grappette.

sotto l’epossidica si intravvede il pezzo di Okumè che è stato incollato
prima della carteggiatura

Riscaldato le parti incollate sempre con il phon, abbiamo poi ricoperto con del cellophane per accelerare la catalizzazione visto le basse temperature della notte.

Il giorno successivo è stata sufficiente una carteggiata veloce sui bordi della riparazione per predisporre un leggera canaletta e stuccare di nuovo con epossidica per una lisciatura definitiva. Ovviamente sono state tolte prima le grappette che ci erano servite per fissare il legno che abbiamo incollato; un consiglio, per togliere in maniera agevole le grappette consiglio quando si sparano di mettere in mezzo una stringa di plastica tipo le fascette per fissare i pacchi in modo che poi strappandola le grappette di sollevano e si tolgono velocemente.

fondo riparato perfettamente liscio

A questo punto siamo pronti per il primer. Carteggiata la chiglia e il fondo dello scafo con un buon levigatore con carta grana 40 si passa ad una pulita veloce e si prepara la miscela di primer epossidico da dare a rullo.

primer dato a rullo
primer sulla chiglia