Dodecaneso Kos Pserimos Kalimnos

l’estate la passiamo a visitare le restanti isole del Dodecanneso
Kos, Pserimos, Kalimnos, Leros, Patmos ,Lipsi Arkoi,Agathonisi
E’ difficile fare una graduatoria delle più belle, ognuna ha le sue caratteristiche e in ogn4una ci ho lasciato il cuore e ci tornerei volentieri
nei primi giorni di luglio sono arrivato nel mandraki port e ho evitato volutamente il marina. Rispetto ad anni addietro oranel porto comunale l’area dedicata al diporto è gestita dal personale del marina di Kos, una parte con la disponibilità di trappe e una parte con la propria ancora.
La banchina è sulla zona est del porto e quindi abbastanza protetta dalla risacca ma difficoltosa nell’ormeggio quando il meltemi è sostenuto in quanto viene al traverso rispetto alla linea d’ormeggio. La zona adiacente al porto è molto turistica e frequentata da frotte di giovani che di notte fanno un baccano incredibile fine all’alba. La parte sud è adibita ai grandi Yacht e ai caicchi che portano giornalmente i turisti a visitare Pserimos e Kalimnos mentre nella zona ovest ci sono piccoli pescherecci che ogni giorno mi riforniscono per pochi euro il pesce appena pescato.
Da Kos la prima tappa è Pserimos, distante poche miglia anche se bisogna fare attenzione alla secca che si prolunga dalla punta a NE di Kos per quasi un miglio. La baia a Sud è ampia e ben protetta dal meltemi ma soggetta a raffiche se il vento è sostenuto. La costa turca è molto vicina e a volte se non si attiva la modalità aereo sul cellulare è facile essere catturati dalle celle telefoniche turche che ti addebitano 25 euro a giorno.



Il porticciolo di Pserimos è molto grazioso e praticamente fuori dalle rotte dei charter a parte i caicchi che comunque entro le 17 rientrano tutti a Kos.
La banchina può ospitare oltre ad un paio di pescherecci locali 4/5 imbarcazioni e quando sono passato io c’era solo una piccola barca a vela di un greco.
Il porto è dotato di spiaggia interna e di una osteria non esistono strade e la sera il silenzio e il cielo stellato diventa un posto magico.
Da evitare quando il vento è da SW, molto raro, che genera una risacca incredibile.
Partiti da Pserimos è d’obbligo una sosta a Plati piccola isola disabitata dove fare il bagno e pescare le solite oratina per il pranzo.
Il viaggio da Plati a Kalimnos nel pomeriggio, nonostante ci siano solo 5 miglia è abbastanza movimentato perché nel frattempo si era alzato un NW 30 nodi con raffiche a 35 e la bolina è stata impegnativa ma fortunatamente santa trinchetta ha fatto il suo dovere.

La cittadina è molto attiva con un porto importante che può ospitare molte barche anche se anche qui i caicchi dalle 11 di mattina fino alle 15 scaricano frotte di turisti.
Kalimnos oltre famosa per le arrampicate è la patria dei pescatori di spugne. A dire il vero gli abitanti di ogni isola, Simi, Kos, Karpatos ritengono di essere i piu bravi pescatori di spugne.
Molte le spiagge tutte molto belle da Gefira beach, Vlychada, Emporios dove ci sono anche alcuni ristoranti e dei gavitelli dove poter ormeggiare, Palionisos beach in fondo a un fiordo molto protetto dal meltemi, la spiaggia di Atki dove ci sono dei magnifici ricci da pescare. Indimenticabile e per me uno dei più bei posti del dodecaneso è Vathy.


Si entra in un fiordo di circa un miglio fra alte scogliere battute da raffiche di catabatico per arrivare in una baia con un piccolo molo e una banchina che ospita non più di 5 barche visto il basso fondale che prosegue fino alla fine del fiordo.


Anche Vathy è tappa fissa dei caicchi che arrivano verso le 12, portano i turisti a pranzo e se ne vanno alle 15/16 dopodiche il porto diventa una favola. Si può finalmente fare il bagno quasi in solitudine, farsi una spremuta di arance e soprattutto andare a cena da Yorgo che ti propone dei dentici da almeno un kilo. La valle di Vathy è verde e famosa per le coltivazioni di arance e mandarini che producono frutti tutto l’anno.

