Bella la Grecia e i greci

Questa estate mi trovavo nel porto comunale di Kos e dovevo risolvere un problema elettrico abbastanza urgente in quanto non funzionava il caricabatterie. A dire la verità all’atto dell’accensione dell’interruttore sul quadro non parte subito ma si attivava dopo circa 10 minuti.
Ho poi scoperto dopo un paio di mesi che il problema era proprio l’interruttore che non faceva passare l’intensità giusta di corrente.
Ho posto il problema al marinaio che gestiva gli ormeggi nel porto comunale e mi ha promesso che mi avrebbe mandato in barca il massimo esperto elettricista dell’isola entro la giornata.

Infatti dopo circa mezz’ora si è presentato Petros che capito il problema si è infilato nel gavone di poppa per smontare il caricabatteria. Si era presentato a mani nude e gli ho dovuto fornire io cacciaviti e attrezzi vari per fare il lavoro. Smontato il pezzo lo ha portato in officina per i test necessari ed è ritornato dopo circa un’oretta con il caricabatterie funzionante. Rimontato il tutto il problema si è ripresentato e dopo 10 minuti il caricabatterie è ripartito. Petros mi ha detto che era tutto a posto e se ne è andato. In effetti il problema era rimasto.
Dopo circa un mese sono ritornato nel porto di Kos con un problema ancora più grave. Il giorno prima avevo trovato in sentina circa 100 litri di acqua, fortunatamente dolce, segno che perdeva il circuito dell’acqua o peggio uno dei due serbatoi. Ho interpellato il solito marinaio del porto che mi ha garantito che entro poco tempo sarebbe venuto in barca il massimo esperto idraulico navale di tutto l’isola.
Nel frattempo mi sono messo a ispezionare i serbatoi dell’acqua, le tubazioni, l’autoclave per capire dove poteva essere la perdita, convinto che il problema derivasse dal fatto che uno dei serbatoi si era forato. Nel primo pomeriggio si presenta l’idraulico, il solito Petros a cui ho spiegato il problema. Mi ha garantito che sarebbe ritornato la mattina successiva con un mastice speciale che avrebbe otturato la falla nel serbatoio inox. In attesa della miracolosa riparazione di Petros smonto mezza barca per scoprire dove potrebbe essere la falla all’interno dei serbatoi anche perché se Petros doveva ripararlo era il caso di capire dove si era verificata la rottura. Svuoto tutta l’acqua, chiudo tutti i rubinetti della distribuzione acqua calda, fredda , a piede, e inizio a riempire prima un serbatoio poi il secondo , ma non trovo nessuna perdita, l’autoclave non si attiva, quindi deduco che non c’è un calo di pressione nel circuito. Resta il mistero dell’acqua in sentina. Apro i rubinetti del circuito dell’acqua quando ormai è sera inoltrata, la dinette completamente smontata e decido di riposare dopo la faticaccia. Nel silenzio della notte sento sgocciolare nel bagno di prua e scopro che è la pompa a piede del lavandino.
La mattina successiva la passo a rimontare tutto quello che avevo smontato il giorno prima e verso mezzogiorno appena finito il lavoro si presenta Petros con il suo mitico tura falle ma gli spiego qual’era il problema e quindi non è più necessario il suo intervento. Ci salutiamo e ci scambiamo i numeri di telefono.
Alla sera del giorno stesso sono a passeggio per Kos alla ricerca di un ristorante non turistico quando sento uno che mi stà chiamando. Era Petros che mi consiglia il ristorante dove stà cenando come il migliore della zona. In effetti abbiamo mangiato benissimo, piatti della cucina locale con prodotti di buona qualità.
Quando chiedo il conto il gestore mi presenta la lista della spesa dove manda la voce vino.
Mi era stato offerto da Petros che nel frattempo se ne era andato.
Vi ho raccontato tutta questa storia perché credo che si capisca come sono i greci, gente cordiale, allegra sempre disponibile ad aiutarvi in pratica “stessa faza, stessa razza”.
I greci è vero che sono un po’ pressapochisti, non sono sicuramente puntuali ma hanno questo grandissimo pregio di avere un approccio benevolo verso lo straniero quasi un approccio famigliare che i greci chiamano filoxenia che è l’esatto contrario di xenofobia.